Sabato, 15 Luglio 2017 15:26

Prodotti di pulizia e sostenibilità: i tensioattivi

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Gli agenti tensioattivi sono sostanze presenti nei prodotti di pulizia e hanno la caratteristica di diminuire la tensione superficiale di un liquido, agevolando così la bagnabilità delle superfici e favorire la rimozione dello sporco. Esistono quattro tipi di tensioattivi: - anionici, a carica negativa in soluzione acquosa. Sono impiegati nei detersivi per lavatrici e per l’igiene personale. Il più comune è il sapone. - non ionici, che non si ionizzano in soluzione acquosa. Sono utilizzati in combinazione con gli anionici e nei detergenti industriali; - cationici, a carica positiva in soluzione acquosa. Si applicano principalmente negli ammorbidenti e nei prodotti per la cura dei capelli. Tra questi abbiamo l’ammonio quaternario. - anfoteri, con proprietà acide ed alcaline. Utilizzati soprattutto nei detergenti multiuso. I criteri ambientali minimi (CAM) impongono che i tensioattivi debbano essere in buona parte biodegradabili, ovvero devono essere catalizzabili biologicamente in modo da ridurre la loro complessità. Questo perché queste sostanze possono essere tossiche per gli organismi presenti nell’acqua. I tipi di biodegradazione che riguardano i tensioattivi sono: - primaria: comporta il degrado della struttura chimica di una sostanza attraverso un’azione biologica; - completa: comporta la degradazione di una sostanza per mezzo di microorganismi.

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